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Pd, Idv e gli stracci che volano

Mentre Bersani prova a sostituire la foto di Vasto con la foto di Parigi (si scherza eh), mentre Anna Finocchiaro, parlando di post-berlusconismo, dice sul Corriere della Sera che l’Idv di Di Pietro «vive grazie alla contrapposizione con Berlusconi e che deve tenerne vivo il fantasma per non scolorire la sua identità», mentre insomma i rapporti fra Democratici e dipietristi sono sempre più complicati, a causa anche del diverso giudizio sul governo Monti, a giro per l’Italia si cominciano a vedere i primi effetti, sia in vista delle elezioni locali di maggio sia nelle amministrazioni dove si è già votato. Alleanze e coalizioni democratico-italvaloriste si sfarinano, e i due partiti si mandano, poco serenamente e poco pacatamente, a quel paese. Quella che segue è una piccola e incompleta mappa. È di pochi giorni fa il caso di Livorno, dove il sindaco Alessandro Cosimi ha scritto una lettera al suo vicesindaco Luca Bogi, dell’Idv, per dichiarare conclusa l’avventura in Comune e invitarlo a dimettersi. Fra i motivi, l’opposizione del partito dell’ex pm alla realizzazione della discarica del Limoncino, oggi sotto sequestro. «La conflittualità – ha detto Cosimi – ha rallentato l’attività dell’amministrazione». Cosimi attende le dimissioni del vicesindaco, che ancora non sono arrivate, ma nel Pd sono convinti: l’alleanza è finita, l’Idv sarà fuori maggioranza e giunta. In Toscana non è un caso isolato.

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Le primarie di Palermo, Oristano e L’Aquila

Domenica ci sono le primarie di centrosinistra in diverse città. Tre sono da seguire con attenzione: Palermo, Oristano e L’Aquila.

Nella cittadina sarda il Partito Democratico si presenta con tre candidati: il consigliere provinciale Francesco Federico, il consigliere comunale uscente Giuseppe Obinu e l’ex vicesindaco Guido Tendas. Poi ci sono altre due candidati: Erminia Tanda, già coordinatrice cittadina dell’Italia dei Valori, e Giampaolo Lilliu, ex segretario provinciale della Cgil, sostenuto da Sel. Le primarie si sarebbero dovute svolgere a febbraio, ma la coalizione di centrosinistra aveva deciso di rimandarle – stavano persino per essere annullate – per cercare un accordo con l’Udc, poi sfumato. Oristano, fino al 2011 in mano a un’amministrazione di centrodestra guidata da Angela Eugenia Nonnis, è considerata una città bianca e trovare un’intesa con i centristi avrebbe senz’altro aiutato. Sembra difficile che si ripetano i casi di Genova, Milano e Cagliari, con la vittoria del candidato di Sel. Finora al Pd in Sardegna è andata bene. A febbraio si è votato in tre Comuni, Alghero, Selargius e Siliqua, e i Democratici hanno battuto tutti i concorrenti.

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De Magistris dopo Genova

Il sindaco di Napoli passa all’incasso

PD: DE MAGISTRIS, ORA DEVE DECIDERE COSA FARE Napoli, 13 feb. – (Adnkronos) – “Non conosco le dinamiche interne ai partiti a Genova, ma e’ chiaro che ultimamente il Pd sta sbagliando diverse scelte”. Cosi’ il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando la vittoria di Marco Doria, candidato di Sel, alle primarie del centrosinistra in vista delle amministrative di Genova. Il Pd, aggiunge, “ora deve decidere cosa fare. Noi abbiamo gia’ deciso come andare alle amministrative e alle politiche. Il Partito democratico vive un momento difficile perche’ sostiene il governo Monti con Berlusconi e Alfano, e al suo interno c’e’ un dibattito forte perche’ arrivare in questo modo alla soglia delle politiche del 2013 e allearsi con il vero centrosinistra rimanendo dentro con il Pdl e’ complicato. Credo – sottolinea – che il Pd debba maturare scelte importanti, noi produrremo sicuramente un’accelerazione in vista delle politiche del 2013 perche’ il Paese ha bisogno di un’alternativa a Berlusconi e ai governi tecnici”. De Magistris auspica “un’apertura ai movimenti da parte del Pd, perche’ e’ un grande partito e una grande forza e al suo interno ci sono energie importanti, tra i dirigenti come tra i militanti di grande valore sociale e storico. Mi auguro che venga su queste posizioni, non sono certo che lo fara’ ma lo auspico”. (Zca/Opr/Adnkronos) 13-FEB-12 13:22 NNNN

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Un accigliato Bersani contro l’Idv e Di Pietro

«A Di Pietro lo dico amichevolmente, malgrado qualche volta si sia lasciato andare a termini come “inciucio”: sia chiaro, noi questo atteggiamento ad un alleato non lo consentiamo. Ciascuno si prenda le responsabilità per quello che dice. Aggiungo anche, e lo dico con il sorriso sulle labbra, che invece di tirare per la giacca me e lavarsene le mani, sarebbe meglio se si impegnasse anche lui in Parlamento. Se tutti dicessimo “voto solo quello che mi piace”saremmo al punto di partenza. Io accetto tutto, ma non le furbizie e all’Idv sottolineo che noi in Parlamento votiamo anche il loro documento sull’Europa».
(Bersani intervistato oggi dall’Unità)

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Il Cav. Di Pietro

«L’Italia si sta avviando lentamente verso una rischiosa deriva antidemocratica: manca solo l’olio di ricino. È tempo di scendere nelle piazze e di passare alla protesta attiva per non assistere più a questo scempio di democrazia. Quella della Corte non è una scelta giuridica ma politica per fare un piacere al capo dello Stato, alle forze politiche e alla maggioranza trasversale e inciucista che appoggia Monti, una volgarità che rischia di farci diventare un regime».

(Antonio Di Pietro, dopo il doppio no della Consulta al referendum, 12 gennaio 2012)

«Il capo dello Stato sapete voi da che parte sta. Abbiamo giudici della Corte costituzionale eletti da tre capi dello Stato di sinistra, che fanno della Corte costituzionale non un organo di garanzia ma politico».

(Silvio Berlusconi, dopo la bocciatura del Lodo Alfano, 7 ottobre 2009)

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Dopo il Cav, le ripartenze (ci vorrebbe un nemico)

dal CORRIERE FIORENTINO, 15/11/2011

Mario Monti, per quanto tecnocratico, professorale e – come si dice in una sorta di linguaggio da massoneria dell’intelletto – «bocconiano», è evidentemente un predestinato, lo testimonia anche l’anagramma del suo nome, quel Rimontiamo che è qualcosa di più di una semplice parola chiave su Twitter. Adesso è il tempo di Full Monti, lo scaccia-spread, è il tempo delle rimonte, alle quali corrispondono altrettante ripartenze e cambi di tattica e strategia. Continua a leggere

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Il boom Idv, con i nonni di Fittante

di DAVID ALLEGRANTI, dal CORRIERE FIORENTINO

Ben lontani dal brillante risultato delle regionali 2010, quando il partito aveva sfiorato il 10% in Toscana e superato l’11 a Firenze, i dipietristi fiorentini non si sarebbero mai aspettati di chiudere il tesseramento con il botto.L’Idv aveva fissato a 400 il numero di iscritti da raggiungere entro il 15 maggio 2011. Eppure, surprise: a Firenze e provincia sono 565, il 42,25 per cento in più rispetto all’obiettivo e il 66,17 per cento in più rispetto all’anno scorso (340). Come si spiega? Continua a leggere

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REFERENDUM: L’IDV TENDE TRAPPOLE, Il PD CI CASCA

di David Allegranti, dal Corriere Fiorentino

No, Matteo Renzi non sarà molto contento della risoluzione che il Consiglio comunale ha votato ieri in serata, verso le otto, di fronte ai banchi poco affollati di maggioranza e opposizione. Il documento impegna il sindaco «a promuovere in ogni sede l’iniziativa referendaria informando tutta la cittadinanza e a sostenere le ragioni dei quattro Sì». Continua a leggere

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Di Pietro

Direi che se De Magistris vince a Napoli, Di Pietro inizia ad avere qualche problema di leadership.

 

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Agenda Renzi / 9

1.4.11

Scatenare Bonifazi contro Idv. Avviare trattative Udc per maggioranza. Perché non pedonalizzare anche piazza S. Marco? Mandare sms a Beppe e Aldo C.; complimentarsi. Lavorare a nuova campagna di comunicazione: “Una storia rignanese”. Rass. Mattei. Terrorizzare Cianfanelli.

 

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