Trasparenti e sulla Rete, come funzionano i finanziamenti all’americana

I riferimenti politico-culturali al modello americano sono sempre stati molto presenti nelle campagne elettorali di Matteo Renzi. Non solo negli slogan o nelle citazioni obamiane. Basti pensare a «Prima Firenze!», che prendeva spunto dall’«America First» di John McCain, il candidato repubblicano che sfidò e perse la competizione con Obama nel 2008. La questione, soprattutto, riguarda il fundraising. Le cene di Renzi da mille euro a cranio fanno parte di una consuetudine americana. Se andate sul sito di Obama ci sono ancora un paio posti liberi per cenare insieme al candidato: «Dinner with Barack». Magari in alto a destra di barackobama.com vi sarete accorti del tasto «donate». Potete iniziare da lì il viaggio nel magico e trasparente mondo del finanziamento delle campagne elettorali segli Stati Uniti, dove le lobby sono così connaturate alla vita americana («as American as apple pie») da essere regolate da un registro.

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1 Commento

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Una risposta a “Trasparenti e sulla Rete, come funzionano i finanziamenti all’americana

  1. Paolo Marcheschi

    Sarebbe l’ora. Tutto trasparente, tutto deducibile. La funzione dei partiti è importante e non deve essere sconveniente aiutarli con contributi. In america ci sono lobby che sostengono entrambi i grandi partiti.
    Il sistema italiano non favorisce la trasparenza dei contributi e anche le campagne di Renzi (come quelli di tutti gli altri) sono solo in apparenza ‘all’americana’.

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